martedì 12 febbraio 2013

Disturbi da Contaminazione



Disturbi da contaminazione - Si tratta di ossessioni e compulsioni connesse a improbabili (o irrealistici) contagi o contaminazioni. Le persone che ne soffrono sono tormentate dall'insistente fissazione che loro stessi, o qualcuno dei loro familiari, possa ammalarsi entrando in contatto con qualche invisibile germe o sostanza tossica. Sostanze "contaminanti" diventano spesso non solo lo sporco oggettivo, ma anche urine, feci, sangue e siringhe, carne cruda, persone malate, genitali, sudore, e persino saponi, solventi e detersivi, contenenti sostanze chimiche potenzialmente "dannose". La contaminazione temuta può essere anche relativa a "sporco" di natura sociale (il tossicodipendente, il barbone, l'anziano, ecc.) o metafisica (il male, il diavolo, ecc.). In alcuni casi non vi è il timore di malattia, ma soltanto un forte senso di disgusto nell'entrare in contatto con certe sostanze. In ogni caso, bagni pubblici, cassonetti dell'immondizia, giardini, autobus o cabine telefoniche vengono accuratamente evitati, così come qualunque luogo che possa essere "infetto". Se la persona entra in contatto con uno degli agenti "contaminanti", mette in atto una serie di rituali di lavaggio, pulizia, sterilizzazione o disinfezione volti a neutralizzare l'azione dei germi e a tranquillizzarsi rispetto alla possibilità di contagio o a liberarsi dalla sensazione di disgusto. Tali rituali, fra cui i più comuni sono certamente il lavaggio ripetuto e particolareggiato delle mani e del corpo, dei vestiti, dei cibi e di altri oggetti personali, coinvolgono spesso i familiari, che sono "costretti" dal paziente ad evitare luoghi "contaminati" e a lavarsi più del necessario.


Tratto da: "Vincere le ossessioni. Capire e affrontare il Disturbo Ossessivo-Compulsivo"
di Gabriele Melli - Editore Eclipsi, Firenze

2 commenti:

  1. Ciao, sembra impossibile ma li ho tutti, lavo le mani in continuazione, e controllo che il mio compagno faccia lo stesso, sostanze "contaminanti" le evito, acquisto prodotti naturali e seguo una dieta macrobiotica, priva di: conservanti, parabeni, derivati dal petrolio,grassi animali, e tanto altro. Cucino con acqua della bottiglia, prima di cucinare prendo la pentola pulita e la rilavo per altre 7 o 8 volte. Però i senzatetto, gli anziani e i tossicodipendenti non mi creano problemi, tutt'altro, cerco di aiutare le persone in difficoltà. I rapporti umani non hanno nulla a che fare con i disturbi di contaminazione, nel mio caso, non disprezzo le persone, anzi mi sento molto vicina agli emarginati perchè io stessa lo sono, e li posso capire.

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    1. Noi che soffriamo di DOC non siamo emarginati, dobbiamo solo parlarne e farci aiutare.
      Sembra una cosa terrificante, ma pian piano riusciremo ad uscirne.

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